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Il New Worker 
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Il monopolio di Meta


Squalo gigante che sorride a due pesci
Foto raffigurante un'amichevole Meta alle prese con delle trattative commerciali non proprio ad armi pari!

Cos’è innanzitutto Meta?

Vediamo di trattare in modo chiaro e conciso questo fenomeno che si è venuto a creata attorno Meta Platforms, meglio conosciuto come Meta. Questa + un azienda statunitense che si occupa di servizi rete sociale (Facebook e Instagram) e di servizi di messaggistica istantanea ( WhatsApp e Messenger).


Ma Meta non è solo un’incorporazione di Social Network e messaggistica, ma aggiunge a questi servizi anche lo sviluppo e la vendita di prodotti per la realtà virtuale, avendo inglobato anche Oculus Rift negli ultimi tempi, che ad oggi conosciamo come Mera Vr.


Ma di cosa è accusata questa grande azienda?

Negli ultimi tempi la multinazionale è stata accusata ripetutamente di aver monopolizzato il mercato dei social e dei messaggi istantanei, ma qual è la realtà dei fatti?


Partiamo col definire chi ha avanzato queste accuse nei confronti dell’azienda. Sia la Competition and Markets Authority Inglese, che la Federal Trade Commission Statunitense hanno ingaggiato una lotta legale contro questo colosso mondiale, e vista la situazione l’Unione Europea non si è tirata certo indietro, anche se in questo caso non si parla di una causa ma di interventi legali che cercano di limitare i poteri di Meta in materia di trattamento dei dati.


Si potrebbe pensare che questa situazione sia nata da qualche mese, ma la lotta alla concorrenza sleale dell’Ex Facebook parte già nel 2020 in Inghilterra, che viene seguita a ruota libera da 56 Stati americani e da tutta l’Unione Europea!


Tutto ciò è molto rischioso!

Ma qual è il perché di questo accanimento pesante nei confronti della multinazionale? Quali sono i reali motivi per i quali esiste tutta questa situazione? Non sono semplicemente manovre illegali e moralmente scorrette per sbaragliare la concorrenza sul nascere.


Non si parla solo di un acquisizione massiva di concorrenti per poter affrontare il cambiamento che si è venuto a creare nel decennio 2010/2020, dove c’è stato un passaggio a livello globale degli utenti dal PC allo smartphone, in un periodo in cui Facebook non aveva le infrastrutture necessarie per superarlo, né di aver monopolizzato i dati delle persone in modo da evitare che piattaforme terze, come Twitter, LinkedIn e altri social, potessero accedervi, ma di una vera e propria monopolizzazione delle idee!


Le conseguenze di questa situazione

Ma quali sono e quali potrebbero essere le conseguenze di tutto ciò? Partiamo dal fatto che per evitare tutta questa concentrazione di potere, è stato imposto più volte a Meta di smantellare il proprio monopolio cedendo Instagram e WhatsApp, anche se resta il problema principale.


Il colosso, non si limita ad acquisire concorrenti per sfruttare le loro tecnologie, ma spesso e volentieri le acquisisce per smantellarle, perché minacciata da idee potenzialmente migliori di quelle che sono state concepite dall’azienda.


Questo è il problema più rilevante... il dover aver paura di creare qualcosa di migliore, qualcosa che potrebbe rompere le uova nel paniere ad un colosso mondiale, rischiando di essere acquisiti in modo totalmente scorretto per poi cessare di esistere!


Siamo davvero sul punto di non dover competere per paura di essere schiacciati? Vogliamo davvero dare un calcio a tutte le lotte che ci sono state per avere un mercato libero e con un concorrenza leale?


Pensiamoci bene, siamo ancora in tempo per far valere le nostre idee, anche se la scelta è lottare rischiando che le nostre idee, frutto di tanta dedizione e duro lavoro, possano essere acquisite e schiacciate da dei giganti che se ne fregano delle regole.




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