La Privacy Policy è...
Come ben sai (o forse no, ma tranquillo, sono qui per questo) la Privacy Policy è un informativa legale, ovvero, nel caso di un sito web, di una pagina interamente dedicata a questo documento dove è possibile visualizzarlo, leggerlo, e magari anche scaricarlo ed ovviamente deve essere presente su tutti i siti web in circolazione.
Potresti pensare che sia qualcosa di nato prettamente per l’online, ma non proprio cosi. Infatti il documento in questione serve a indicare, a tutti gli utenti o consumatori, come quella determinata azienda, o realtà sociale come una ONLUS, faccia uso di tutti i dati che gli vengono forniti.
In Italia, come in tutto il resto dell’Unione Europea (quindi si a livello nazionale che internazionale), qualsiasi sito web, che sia aziendale o personale (ad esempio un blog), che sia un sito vetrina o un negozio online, è obbligato a mostrare la propria Privacy Policy.
La tua carissima Privacy Policy
Per far si che la tua carissima Privacy Policy sia presente su ogni pagina del tuo sito web, ti consiglio vivamente di aggiungere un pulsante (magari con un invito all’azione tipo “leggi attentamente la nostra Privacy Policy”) che ti reindirizza alla pagina in questione, all’interno dell’intestazione del sito o nel piè di pagina. Ricorda, nessuna tipologia di sito web è esclusa!
Ogni sito, di base, raccoglie dati
Te lo spiego subito! Ogni sito, di base, raccoglie dati sul comportamento degli utenti che navigano in esso tramite i cosiddetti “Cookie”. Questi file, sono in grado di raccogliere dati in modo da poter tracciare gli utenti facendo comprendere al proprietario del sito che tipo di persone sono interessate ai suoi articoli, contenuti, servizi, ecc. Ti faccio un esempio. Hai mai provato a cercare qualcosa tipo un IPhone su Amazon? Sicuramente si! Bene, e quante volte, dopo averlo fatto, ti sono spuntati di fronte degli annunci che ti mostravano le offerte su quello specifico oggetto? Ecco i cookie funzionano anche cosi.
Un altro caso in cui entrano in gioco i Cookie è quando cerchi di fare il “login” e ti trovi già i campi precompilati, come il nome utente e la password, o ancora quando devi compilare un’anagrafica per fare una registrazione e ti ritrovi la maggior parte dei campi compilati con nome, cognome, indirizzo e cosi via. Ecco, questi file di tracciamento raccolgono dati indipendentemente dal fatto che il sito venda o meno, ed è anche per questo che tutti sono obbligati ad avere questa informativa legale.
Nel caso in cui ci fosse qualcuno che voglia di fare il furbetto
Nel caso in cui ci fosse qualcuno che abbia voglia di fare il furbetto, le conseguenze non sono affatto da prendere sotto gamba. Stiamo parlando di verbali che partono dai 4.000,00 € e arrivano a 16.000,00 € nel caso delle piccole o medie imprese e del 2% sul fatturato globale nel caso di grandi aziende (e fatturano milioni). Certo, l’AGICOM (che è l’ente di controllo) non sta certamente a controllare sito per sito, ma ciò non vuol dire che non gli arrivino delle segnalazioni tutti i giorni. Quindi attenzione!
La domanda che potrebbe sorgerti spontanea potrebbe essere “ma la grandi aziende che non mettono normativa o che non la rispettano, non temono la multa dell’AGICOM?” La risposta è, paradossalmente, non quanto dovrebbero e ti spiego il perché. Speso e volentieri le multe che vengono fatte a questi colossi del mercato europeo sono nettamente inferiori ai loro guadagni e le pagano un po’ come quando si comprano le caramelle in un negozio.
E tu, cosa ne pensi di tutta questa faccenda? Credi che si sia bisogno di sistemi più rigidi o più flessibili in materia? Fammelo sapere nei commenti e non dimenticare di condividere questo contenuto con tutti i tuoi amici!
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